mercoledì 25 novembre 2009

LA PROPOSTA DELLE PROPOSTE



Articolo scritto per la rubrica "Proposte e Progetti" del sito Bici & Basta

Secondo voi qual'è la proposta più estrema di tutte?
Lo dico?... so già i commenti... mi darete dell'estremista... e chi se ne frega!... lo dico.
CHIUDERE IL CENTRO AL TRAFFICO AUTOMOBILISTICO PRIVATO !!
Ve la dico in altro modo: "Tu in auto in centro non ci giri più, nè di giorno, nè di notte, neanche al sabato pomeriggio ! La vasca in via Roma la fai a piedi o in bici"
L'idea è quella di permettere il transito al centro soltanto ai residenti per uscire ed entrare, con la possibilità di parcheggiare in posti auto assegnati nei pressi dell'abitazione. In questo modo si eliminerebbero molte auto dalle strade e si potrà liberare spazio per far circolare bici, pedoni, mezzi pubblici elettrici (tipo la linea star) e taxi (magari a metano) ognuno sui propri percorsi specifici. Ogni via avrà la corsia per i veicoli a motore e quella per le biciclette e il marciapiede per i pedoni. In ogni via sarà eliminata almeno una fila di parcheggi garantendo più spazio per tutti.
Sembra follia, eppure è possibile. Guardate gli splendidi risultati ottenuti dalla pedonalizzazione di via Lagrange. Si può passeggiare liberamente in centro strada guardando finalmente le facciate dei palazzi, le attività commerciali hanno raddoppiato le vendite: ci sono lati positivi per il passante, per il residente e per il lavoratore.
L'idea della pedonalizzazione dell'intero centro (all'interno del quadrato formato dal lungopo, c.so Vittorio, c.so Palestro, c.so Regina e c.so S. Maurizio per esempio) è ciò che la maggior parte delle città europee ha realizzato negli ultimi anni, favorendo il turismo, il commercio, ecc...
Dal punto di vista strategico, liberato il centro dai veicoli privati, sarà facile potenziare i mezzi pubblici e si potrà creare in tutta sicurezza un servizio di bike sharing.

A Torino c'è un piccolo problema. La politica degli ultimi anni, assai lontana dagli esempi europei, ha favorito la realizzazione di un gran numero di parcheggi interrati situati nel cuore del centro cittadino.
Oggi alle soglie del 2010, di fronte all'evidenza dell'insostenibilità delle automobili nei centri urbani, si sta lavorando freneticamente alla realizzazione dell'ennesimo parcheggio interrato, quello di Palazzo Nuovo. Immaginiamo se tutti questi milioni di euro fossero investiti in progetti intelligenti di mobilità sostenibile, che paradiso potrebbe essere la nostra città. E' inutile che tornando da Amsterdam, Berlino e molte altre città europee... ci si stupisca dei loro ottimi mezzi pubblici sempre puntuali ed impeccabili delle loro piste ciclabili, i soldi basta saperli investire!
Questo tipo di politica ha il solo scopo di raccogliere i consensi, consolidando la cattiva abitudine dei torinesi ad utilizzare l'auto anche per i più piccoli spostamenti. Se oggi avessimo più possibilità di parcheggio al di fuori dell'area centrale si potrebbe da subito mettere in pratica una considerevole pedonalizzazione del centro con vantaggi enormi per tutti.


martedì 10 novembre 2009

CICLOPROIBIZIONISMO



Con il recente pacchetto sicurezza si applica la patente a punti anche ai ciclisti. Ecco come questo governo si pone nei confronti dell'uso della bicicletta. La norma va ad aggiungersi ad un codice della strada che tratta la bicicletta, o meglio il velocipede, come l'ultimo degli aventi diritto.
Perché un cittadino che decide di utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto, quindi di non inquinare, quindi di non creare traffico, viene considerato uno sfigato?
La risposta è semplice: il mercato dell'auto è molto potente. Pensate che possa avere perdite dovute ad una politica basata sull'inadeguatezza delle automobili nelle zone urbane?
Se una sera andate al cinema vi dovrete sorbire le numerose pubblicità delle case automobilistiche. Ecco la Fiat Punto che corre su una strada nel verde lasciando una profumatissima striscia blu, oppure la nuova berlina Mercedes che viene presentata come mezzo migliore per raggiungere un centro storico di un paesino, o ancora l'Alfa Mito che spara tipo videogame a dei barili di petrolio esaltando il falso mito dell'abbattimento delle emissioni in una pubblicità di una bruttura davvero vomitevole, è poi il turno di una Lancia... siamo in un cinema Torinese e mamma Fiat non può permettersi che i suoi cittadini si rendano conto di quanto la loro vita migliorerebbe lasciando il bolide in garage. Insomma vera e propria dittatura. Dopo il Presidente del Consiglio, il mercato dell'automobile è il secondo sfruttatore dei media italiani.
Sicuramente chi possiede una televisione potrà aggiungere alle pubblicità nei cinema, sulle riviste, lungo la strada, ore di bombardamento cerebrale tramite il tubo-catodico.
Ed è proprio quando le due peggiori invenzioni dell'umanità si incontrano (auto e TV) che si riesce a passare il messaggio negativo nei confronti delle biciclette. Mi riferisco alla pubblicità della Fiat Palio di una decina di anni fa, dove un ciclista appoggiava la sua manina sudata sul cofano di quel "gioiello" di automobile e ne pagava le conseguenze. Il messaggio voleva essere ciclista bastardo, automobilista intelligente. Sappiano i signori autosauri che questo spot, che tanto vi ha fatto ridere, è totalmente irreale, nel traffico urbano infatti una bicicletta è molto più agile di un automobile e non capiterà mai che queste si trovino affiancate a due semafori consecutivi.

Mi è capitato di recente girando in bici:

- Piazza Vittorio. Attraverso sulle strisce in sella alla mia bici, violando gravemente il codice della strada. Combinazione una volante della polizia si trova a passare di lì in quel momento. Il poliziotto accelera anziché frenare: "MANCATO!" grido io... lui mi fa notare la mia infrazione, io gli ribadisco che dovrebbe rispettare le biciclette. Il poliziotto abbandona sgommando.

- Pista ciclabile C.so Siccardi. Sono fermo al semaforo rosso, un motociclista con una Goldwing (motosaurus incallitus) mi chiede strada, mi sposto a destra, lui occupa le strisce pedonali e parte a tutta allo scattare del verde. Dopo 7 pedalate lo trovo incagliato sulla pista ciclabile tra un auto un po' sporgente e il marciapiede. Mi prendo il gusto della rivincita e lo stordisco con la bitonale che ho montato sul manubrio per le grandi occasioni! Poi devo passare sul marciapiede, il poveretto è davvero malmesso e non gli entra la retro !!!

AUTO-MUNITO... AUTO-PUNITO

Piccola guida per un sereno avvicinamento al posto di lavoro.


Avete un'età compresa tra i 30 e i 60?
Vivete fuori Torino?
Lavorate in Torino?
Lo so, lo so , siete tanti, io sono uno di voi.
Vivo nel chierese e lavoro a Torino, ovvero faccio parte di quei lavoratori che alla domanda: "Perchè in città non ti sposti in bici?" rispondono: "Ma io vivo fuori Torino, cosa dovrei fare, farmi 20 km su strade trafficate, magari in salita?! Per arrivare a lavoro, sempre che io ci arrivi vivo, dovrei partire alle 6 da casa!"
Giusto! Tutto vero.
Ora rispondi a questa domanda caro abitante dell'interland torinese. Poniamo che tu abiti a 20km dal tuo posto di lavoro, ipotizziamo che tu debba percorrerne 15 su strade extraurbane e 5 in città. La media di percorrenza dei 15km extraurbani, considerato il traffico della mattina, si potrà aggirare intorno ai 50km/h, quindi circa 18 minuti. La media di percorrenza dei 5km urbani, invece, è difficilmente calcolabile, ma ti assicuro, e tu lo sai bene, che ci potrai mettere dai 40 ai 60 minuti, senza considerare che dovrai anche cercare un parcheggio e nella maggior parte dei casi pagarlo profumatamente.
Ora ti dico come ho risolto: percorro i 15km extraurbani in auto con la bici al seguito (è un peccato che dalle mie parti non ci siano treni che mi possano evitare di prendere l'auto), mi fermo in periferia, prima di poter rimanere imbottigliato nel traffico e dove il parcheggio è ancora non a pagamento. Quindi proseguo in bici fino al posto di lavoro con una media dei 15-20km/h, superando centinaia di veicoli incagliati nel traffico mattutino.
In tutto, da quando esco di casa, impiego 35 minuti! Questa è vita !!
Bisogna soltanto avere pazienza e per le prime volte partire in anticipo per sperimentare l'area di parcheggio ottimale.
Considera sempre che meno km si percorrono in auto in città, più tempo si risparmia.
Nel tragitto "pedalato" cerca di evitare i corsi principali e trafficati, prediligi le vie secondarie, ricorda che in bici si possono percorrere parchi e giardini.
L'obbiettivo da porsi è quello di limitare il più possibile le interazioni automobilistaincazzato-ciclistarilassato...
La cosa migliore è studiarsi il percorso prima, magari utilizzando strumenti come google maps o simili.
Dopo anni di esperienza io sono riuscito a trovare, non uno, ma tre o quattro itinerari equivalenti, in modo da poter variare e rendere meno noioso ed alienante l'avvicinamento al lavoro, o permettermi di fare delle piccole commissioni lungo il percorso, prima di entrare.